QUELLO CHE FACCIO
Scrivo. Di "fatti economici". Pesante eh? No, non lo è.
Ho sempre pensato che dietro ai numeri, alle statistiche, alle cifre ci sono uomini e donne che, ogni giorno, si rimboccano le maniche e con il loro impegno - fisico, mentale, intellettuale - contribuiscono a tradurre i numeri in progetti, sogni, aspirazioni, vite tranquille.
Ed è per questo che, con il mio lavoro, traduco in maniera semplice tutto quello che significa "brand journalism", "media profiling", "storytelling", "seo&content", "social media strategies","copywriting".
Belle parole, vero? Soprattutto perché parlare inglese fa figo. In realtà sono strumenti attraverso cui dare voce, corpo, anima, parola a chi rappresenta la forza dell'economia nostrana. E non mi riferisco ai colossi, quelli sono strutturati sin dalla notte dei tempi, ma ai piccoli. Anzi, ai piccolissimi, che soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia sono stati gli invisibili - o quasi - colossi su cui si è poggiato l'intero sistema produttivo. Un telaio sottile ma resiliente, che ha retto a tutti gli scossoni che l'economia locale ha subito, non ultimo quello del Coronavirus.
E io racconto di loro, del loro impegno, del loro lavoro. E di come, attraverso di loro e grazie a loro, i numeri - di cui sopra - si traducono in crescita, prospettive. Insomma, in futuro.
Dilettamente
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