LO SMART WORKING A CHIACCHIERE TRA BONUS CHE DEVONO ARRIVARE E AMMINISTRAZIONI SENZA PIANI. MA C'E' CHI SI DISTINGUE
Che siano amministrazioni pubbliche o imprese private, in realtà lo smart working arranca ad attecchire nelle organizzazioni aziendali
Non è, insomma, una forma di lavoro istituzionalizzata, ma viaggia ancora nell'onda dell'emergenza e della eccezionalità. E, come tale, non solo è scarsamente normata, ma anche economicamente dispendiosa per chi la vive nel suo quotidiano.
Tanto è che a fine gennaio si iniziò a parlare anche di un vero e proprio bonus per gli smart workers, a mo' di ristoro delle spese di connessione aggiuntive, piuttosto che per l'utilizzo massivo dei propri strumenti informatici e delle bollette maggiorate, ad esempio, per l'energia elettrica.
I POLA? QUESTI SCONOSCIUTI
Sta di fatto che ad oggi, dopo tante belle parole, di cose concrete se ne sono viste ben poche. E un esempio è sotto gli occhi di tutti. Soprattutto nella pubblica amministrazione, dove lo smart working ha assunto le dimensioni più importanti.
I dati arrivano direttamente dal ministero della Pubblica Amministrazione che, in una nota, ha sottolineato come solo il 33,3% delle amministrazioni statali monitorate dal portale delle performance abbia approvato il proprio POLA, ossia il Piano Operativo del Lavoro Agile. Si tratta di 54 amministrazioni su 162. E sapete quando era prevista la scadenza? Il 31 dicembre 2020.
I BONUS PER GLI SMART WORKERS: L'ESEMPIO IRLANDESE
L'ho scritto all'inizio del post, a fine gennaio si è iniziato a parlare di bonus anche per gli smart workers. Certo, non si spende più per il trasporto, non si spende più per il pranzo fuori sede (con effetti negativi a cascata sulle attività che si occupano di questo), ma sono aumentate le utenze domestiche.
In Italia resta ancora tutto sulla carta, mentre in Irlanda i bonus per gli "e-workers" sono arrivati, e persino in duplice veste:
- si può chiedere all'azienda (un rimborso di circa 3 euro al giorno per questi consumi)
- si può chiedere allo Stato (sconto fino al 10% sulle bollette di luce e riscaldamento)
E I PRIVATI? FUNZIONANO
C'è, però, una bella storia che arriva dall'Italia. E riguarda gli smart workers di uno dei colossi mondiali della farmaceutica: la Bayer.
L'accordo sperimentale stretto si chiama "Next normal" e prevede - oltre ad un concetto di produttività alla base del guadagno, e non di cartellino timbrato - che l'azienda fornisca ai dipendenti monitor, tastiera e sedia ergonomica. Per essere produttivi occorre stare comodi!
Dilettamente
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