DECRETO SOSTEGNI, LA PAROLA MAGICA E' IL FONDO PERDUTO. COME CALCOLARLO E QUANDO RICHIEDERLO
Oramai operativo, il Decreto Sostegni introduce la novità del contributo a fondo perduto. Ecco come fare, dal riconoscimento al calcolo, fino all'istanza
L'Agenzia delle Entrate, contestualmente all'entrata in vigore del decreto Sostegni, ha pubblicato una vera e propria guida. Vediamola punto per punto
L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato ieri, in concomitanza dell'entrata in vigore del Dl Sostegni, le linee guida per inviare digitalmente l'istanza di richiesta dei contributi a fondo perduto, che possono arrivare in due forme:
- accredito diretto su conto corrente
- credito di imposta
Agli imprenditori o titolari di partite Iva la scelta.
LE SOGLIE
E' questo uno dei maggiori interrogativi che sta circolando negli ambienti imprenditoriali, e cioè se le percentuali previste nelle varie soglie siano appena sufficienti a un mini ristoro.
Cosa si deve confrontare: Il fatturato o i corrispettivi 2020 e quelli del 2019. I criteri sono i seguenti:
- 60 per cento per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a euro 100.000 nel secondo periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
- 50 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a euro 100.000 e fino a euro 400.000 nel secondo periodo d'imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
- 40 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a euro 400.000 e fino a euro 1.000.000 nel secondo periodo d'imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto
- 30 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a euro 1.000.000 e fino a euro 5.000.000 nel secondo periodo d'imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
- 20 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a euro 5.000.000 e fino a euro 10.000.000 nel secondo periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto
C'è un minimo, e questa è una buona notizia: non meno di 1.000 euro per le persone fisiche e non meno di 2.000 per i soggetti diversi dalle persone fisiche. C'è, però, anche un massimo. E comunque nessuno, e dico nessuno, può avere più di 150.000 euro, sia chiaro! (non oso immaginare quanto lavoro sia andato in fumo per avere un ristoro simile)
I TEMPI
Le domande possono essere inviate dal 30 marzo prossimo - e quindi da martedi - fino al 28 maggio 2021. Ovviamente, se ci si accorge di aver compiuto errori nel calcolo o nel riportare i dati anagrafici, contabili o amministrativi, c'è tempo per bloccare tutto, cancellare l'istanza sbagliata e farne una nuova.
A CHI NON SPETTA
Anche qui c'è una distinzione importante, perché anche le startup, escluse dalla prima tornata di ristori, ora rientrano. Ma c'è chi, proprio, non può avere il contributo:
- alle partite Iva aperte dal 23 marzo 2021
- alle attività chiuse alla data del 23 marzo 2021
- alle istituzioni pubbliche
- a intermediari finanziari e società di partecipazione
I MODULI
Qui al link tutti i moduli che servono. C'è una guida che dice anche il quale riga dell'R della dichiarazione dei redditi prendere le informazioni da inserire.
Scaricate, gente, scaricate.
Dilettamente
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