NON SOLO COVID: IL LAVORO CHE NON C'E', SOPRATTUTTO PER LE DONNE
Lo insegnano in tutti i corsi universitari di macro-economia: uno degli elementi alla base della solidità di un sistema economico è il dinamismo del mondo del lavoro
Eppure i dati che arrivano dalle ultime rilevazioni dell'Istat parlano chiaro: in Italia il lavoro si sta riducendo e non solo per il Covid, soprattutto per le donne
La situazione, ovviamente, è peggiorata con la pandemia sanitaria, ma, diciamocela tutto, non è che prima si stava una favola!
L'analisi è semplice e parte dalla cattura che ho fatto di una delle tabelle dell'ultimo rapporto Istat su occupati e disoccupati (ecco il documento).
DATI IN BLU = DIFFERENZA DI GENERE
C'è già ben poco da commentare: a dicembre 2020 gli uomini con un lavoro erano oltre 13 milioni . A fronte di queste cifre, le donne stanno messe molto molto male: sono "solo" 9,5 milioni quelle che hanno un lavoro. Dite voi, poca distanza? Beh non proprio. Perché per capire i numeri occorre contestualizzarli.
Come? Semplice. Sapete quanti sono gli uomini di età compresa tra i 15 e i 64 anni? Sono 17,5 milioni circa. Quindi vuol dire che il 75% dei maschietti in età da lavoro un'occupazione - viva Dio - ce l'ha.
E le femminucce? Beh, le femminucce in età da lavoro sono 18 milioni. Quindi vuol dire che il 52% della popolazione femminile ha un lavoro.
DATI IN ROSSO E IN GIALLO = IMPATTO COVID SU OCCUPAZIONE
Quanti posti di lavoro ha fatto comunque saltare il Covid nell'anno appena trascorso? Quasi 450mila (dato giallo), che è poi la somma dei due dati che riguardano la popolazione maschile e quella femminile. Ancora una volta, sono le donne a perdere il lavoro con maggiore facilità: 312mila i posti di lavoro "rosa" persi nei mesi della pandemia, a fronte dei 132mila uomini senza più un'occupazione. In pratica, nel 70% dei casi è stata una donna a perdere il lavoro.
DATI IN VERDE = LA LENTA RIPRESA DELL'ULTIMO PERIODO
Qui i dati cerchiati di verde sono tendenziali, e riguardano il semplice confronto tra gli ultimi due trimestri dell'anno. E' evidente che la questione occupazionale tra ottobre e dicembre 2020 è comunque migliorata rispetto al periodo estivo e, nel complesso, al resto dell'anno. Come?
Con un aumento - seppure lieve - delle persone che sono tornate a lavorare. Circa 50mila posti di lavoro nuovamente attivati. Di questi, oltre il 60% destinato agli uomini,
Dilettamente
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