LA SPESA DI MIA NONNA CANCELLATA DAL COVID: COSI' SPARISCONO LE BOTTEGHE DI UN TEMPO

Le sporte piene di verdura e pane ancora fumante, la carne avvolta nei fogli di carta: chi di noi non ricorda queste immagini legate alle radici delle famiglie di ognuno di noi

Mia nonna, ad esempio, scendeva di casa almeno tre volte ogni mattina per andare dalle botteghe di paese a fare la spesa. Proprio quelle che il Covid ha letteralmente spazzato, soprattutto se nei centri storici delle città



C'erano una volta il salumiere, il macellaio (il chianchiere in realtà per chi, come me, è di Salerno) e il fruttivendolo. Avevano le loro botteghe tramandate dalla propria famiglia e vivevano della spesa che le famiglie del "rione" andavano a fare ogni giorno. Non esistevano gli acquisti in blocco settimanali, né c'erano congelatori così capienti da ospitare scorte per settimane.

Ogni mattina si faceva esattamente lo stesso giro di negozietti, sia per acquistare i beni di prima necessità - contrattando necessariamente sul prezzo fino all'ultimo centesimo si intende - ma anche per scambiare qualche parola con chi condivideva la vita di una parte di città.

Ma questa, come detto all'inizio, è storia. Una storia che il trascorrere del tempo e la grande distribuzione ha piegato anno dopo anno in maniera inesorabile. E i risultati si vedono semplicemente passeggiando nelle strade del centro città per vedere come al posto della bottega ci sia, adesso, una sede di franchising. 

Quello che deve far riflettere, invece, è la storia recente dal 2012 ad oggi. A fare l'analisi del commercio delle botteghe nei centri cittadini è il rapporto di Confcommercio "Demografia d'impresa" che ha messo a confronto i risultati di tutti i negozi presenti sia nei vicoletti dei centri storici che nei resti delle città a partire dal 2012 fino al 2020, oramai ricordato come l'anno della pandemia. 
Di seguito la cattura dei dati che riguardano la mia città, quella di Salerno.


In giallo ho evidenziato i dati di quella storia che ho raccontato all'inizio del post, ossia le botteghe alimentari e i mercati. E i risultati sono evidenti:
  • nel centro storico gli alimentari tengono il ritmo
  • nel resto della città le botteghe alimentari sono diminuite
  • i mercati vivono una crisi profonda, a prescindere da dove siano collocati
Dilettamente


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