IL "WAS" MADE IN ITALY: LE ECCELLENZE PRODUTTIVE IN GINOCCHIO DAL COVID
Sono tre le cose per cui l'Italia è sempre stata famosa in tutto il mondo: i paesaggi, il buon cibo e l'arte sartoriale
Purtroppo il Covid ha messo in ginocchio due settore su tre: il turismo e la moda. Innumerevoli gli appelli lanciati dalle associazioni di categoria di settore
C'era una volta il made Italy. Fatto di giri in lambretta sulle belle località dello stivale, con indosso abiti dai tessuti ricercati, con una sosta immancabile nei locali a mangiare cibo tipico e bere vino locale.
Un'immagine talmente radicata nell'immaginario collettivo nazionale e mondiale, che la pandemia da Covid ha quasi del tutto azzerato. Via il motorino (l'automotive è in crisi), via i giri nelle località turistiche del Bel Paese (anche il turismo non se la passa bene), via gli abiti sartoriali, alla fine di questo periodo così difficile l'immagine del made in Italy può restare associata solamente al buon cibo, ma (vista la crisi del settore della ristorazione) consumato necessariamente a casa.
L'ultima stangata arriva da Confindustria Moda, che, in un monitoraggio pubblicato dall'ufficio studi, ha sottolineato come l'impatto del Covid si sia tradotto per il comparto in una perdita di 25 miliardi di euro, nei soli dodici mesi del 2020. Come a dire che, mese dopo mese di pandemia, volavano via 2 miliardi di euro a ritmo costante.
Dilettamente
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