LOCAL-CASHBACK: IL "CASO" BOLOGNESE DA PRENDERE COME ESEMPIO NAZIONALE

Quante volte in queste ultime settimane abbiamo sentito la frase: aiutiamo il commercio di vicinato?

Tantissime, tutte validissime considerato il momento. E spesso il concetto di vicinato è stato sempre tradotto in maniera opposta rispetto al digitale. Eppure non è così, basta farsi venire l'idea giusta.

La prova di quanto vi dico arriva dalla provincia di Bologna, dove è nato un caso unico di "local cashback" da prendere come esempio nazionale. 


Ecco cosa serve:
  1. tanti negozianti che si mettano d'accordo
  2. un bollino che identifichi l'iniziativa
  3. la definizione di un periodo di tempo limitato per la validità dell'operazione
  4. i premi (che, nella maggior parte dei casi, si traduce in buoni per acquisti)

La storia completa è nell'articolo sull'edizione bolognese de la Repubblica. In pratica i commercianti di piccoli centri del bolognese hanno ideato questa iniziativa, hanno deciso di dare un bollino ad ogni spesa di almeno 5 euro (anche pane, latte e prosciutto eh!) . Al termine dei quindici giorni di Natale ogni persona andava a riconsegnare tutti i bollini accumulati e, in proporzione all'entità, veniva dato un buono spesa di un valore differente. Sempre da consumare nei negozi di vicinato si intende!


Mi auguro possa essere di esempio per i tanti piccoli e medi centri - come Salerno perché no - in cui lo shopping di vicinato è stato comunque fortemente incentivato. Proprio ora, a ridosso dei saldi invernali che in Campania partono domani 5 gennaio, potrebbe essere una spinta in più per i consumatori "locali" a familiarizzare con una forma rudimentale di cashback e a dare il proprio contributo al sostegno dell'economia di vicinato. 

Dilettamente

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