LA VITA IN DIGITALE: AL NORD E' PIU' FACILE, MA IN CAMPANIA KO. NEL PROFONDO SUD LA VERA SORPRESA
Connessione lenta, organizzazione del lavoro tradizionale, formazione necessaria
Per essere sintetici, potrebbero essere questi i motivi per i quali, ancora oggi, tutto ciò che è normalmente digitale al nord, al sud continua a non esserlo. Anche se non ovunque.
La vita in digitale al nord è, senza dubbio, più facile e diffusa, mentre in alcune regioni del Sud il quadro è del tutto opposto. Come, ad esempio, in Campania.
E non è facile neppure spiegare il perchè, visto che, mai come quest'anno, il 75% della vita lavorativa del Paese si è dematerializzato, ma in ogni angolo dello stivale per via della stessa emergenza sanitaria da Coronavirus.
La fotografia viene dalla ricerca di FPA "ICity Rank 2020" presentata a fine 2020. Lo studio ha analizzato:
- il grado di digitalizzazione della pubblica amministrazione
- la presenza social della pubblica amministrazione
- le app di servizi
- la copertura delle rete wi-fi pubbliche
Sulle 107 città capoluogo d'Italia, tutte le 5 province campane rientrano nelle fasce medio-basse sul grado di digitalizzazione complessivo.
NAPOLI rientra nella fascia della digitalizzazione DISCRETA (la peggiore rispetto al livello A)
SALERNO e BENVENTO nella fascia gialla, con un percorso appena AVVIATO (la peggiore del livello B)
AVELLINO e CASERTA sono addirittura in fascia C, ossia quella con forti ritardi.
Cosa manca, dunque, a queste città rispetto ad altre realtà del Mezzogiorno che rientrano nella fascia avanzata di digitalizzazione e che appartengono al "profondo sud", come Palermo, Lecce e Bari?
In cattura la classifica che fa parte dell'edizione 2020 dell' ICity Rank.
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