IL COVID E LE CAPRE: LA CRISI DELLA CULTURA NEL SEGNO DI PROCIDA CAPITALE

La buona notizia è che sarà Procida la capitale italiana della cultura nel 2022. 

Per il resto associare al termine "cultura" le parole "buona notizia" diventa un'impresa degna del migliore Rocambole di sempre. 

Sì, perché c'è un nesso davvero stretto tra la diffusione prolungata del Covid e delle sue misure restrittive e il moltiplicarsi delle capre. Ma non i quadrupedi che trascorrono liete giornate a brucare l'erbetta aromatica di montagna. No. Mi riferisco ai bipedi, ovviamente. E a tutti gli italiani - in parte me compresa - che hanno ridotto il nutrimento della propria mente a scapito del fisico. Come conferma la bilancia.

Perchè? La risposta è piuttosto semplice: la cultura porta con sé quasi necessariamente il concetto di condivisione in presenza. Tre parole, queste ultime, che riassumono la quintessenza di tutto quello che è vietato per via del Coronavirus. Il risultato è che se, imperterriti, non ci arrendiamo all'abbrutimento culturale, l'unica cosa da fare è leggere fin l'ultimo dei libri presenti nella libreria di casa o acquistarne dei nuovi (non è un caso se le librerie sono sempre state aperte, in quanto rivenditori di beni di prima necessità) o ancora acquistare ticket on line per virtual tour o concerti streaming. Tutta un'altra dimensione della fruizione di un'opera d'arte o di concetto, che va in netto contrasto con quello che è il claim del progetto che ha portato Procida ad essere la capitale italiana della cultura 2022.

Titolo quanto mai emblematico: "LA CULTURA NON ISOLA" 

A mettere la deplorevole etichetta di "popolo sempre meno acculturato" è l'indagine condotta da Impresa Cultura-Italia di Confcommercio e SWG, che ha semplicemente confrontato le spese medie degli italiani per la cultura effettuate nel dicembre 2019 e quelle del mese scorso.

Già, di per sé, la media storica di certo non è lusinghiera, con un importo medio pre-pandemia di 113 euro al mese per gli acquisti in cultura. E cioè

  • libri
  • quotidiani, periodici, riviste
  • cinema
  • teatro
  • musei e gallerie 
  • concerti
Ma anche piattaforme tv a pagamento. Proprio questa ultima voce ha registrato una impennata del 37% rispetto ad un anno fa. Mentre tutte le altre voci portano segni meno con percentuali importanti, ad eccezione dei libri, che continuano ad essere fortunatamente acquistati. 

Dilettamente





Commenti

Post popolari in questo blog

CHI SONO I GREEN INFLUENCER E PERCHE' PIACCIONO TANTO

VIOLENZE DI GENERE: ADDIO ALLA SCHIAVITU' ECONOMICA. ECCO IL REDDITO DI LIBERTA'

RECOVERY FUND: I SOLDI CI SONO, MA SAPETE L'ITALIA QUANTE CONDIZIONI DEVE RISPETTARE PER AVERLI?