CASALINGHE 4.0, IL PANIERE DI PAGLIA E GLI OGGETTI DIMENTICATI: LE NUOVE FRONTIERE DEI CONSUMI POST-COVID

Questi mesi di Coronavirus stanno cambiando in maniera radicale anche le abitudini alimentari degli italiani.







Si sono moltiplicate a dismisura le casalinghe 4.0 che acquistano on line persino mezzo chilo di datterini, così come dalla Germania arriva un progetto di reselling innovativo per smaltire gli stock di invenduti, ma anche gli oggetti "dimenticati"


Ve li ricordate i panieri di paglia con cui le signore di una volta si facevano mettere i prodotti di prima necessità dalle botteghe del palazzo perché impossibilitate a scendere? Perché c'era a casa il ninnillo con la febbre o il genitore anziano che non poteva essere lasciato solo?

Come avveniristiche sceneggiatrici di film apocalittici, ancora una volta la spiegazione di quello che sta succedendo adesso ce la danno loro. Il commercio a distanza - fisica tra acquirente e venditore - non è storia recente. Anzi.  La differenza sta nel panierino. Non più di paglia attaccato ad una corda (che talmente era lunga che, secondo me, portava fino al centro della terra) ma on line.

Non ci sorprenderanno, allora, i dati riportati da Everli il marketplace della spesa on line (ecco l'agenzia) che dimostrano come la spesa di prodotti alimentari, sia freschi che conservabili, in questo 2020 sia aumentata del 208%. E i dati di Everli mostrano la seguente classifica del carrello digitale tipo: 

  • frutta e verdura 
  • formaggi, salumi, gastronomia varia
  • latte, burro, yogurt
  • dolci, biscotti e affini
Bisogna andare al decimo posto per trovare i prodotti per l'igiene personale (male, male, male...capisco il distanziamento però...), e poco più su si classifica anche tutto il pacchetto "preparo pane e pizza in casa". 

Dalla Germania, e più precisamente da Berlino, arriva, poi, una interessante novità. E cioè quella del re-selling o re-sale di oggetti dimenticati. Principalmente nel settore dell'arredo, della moda e dell'elettronica il progetto dell'amministrazione comunale di Berlino ha portato in uno dei luoghi storici del commercio e cioè la galleria Karstadt Kaufhof (che io ho avuto la fortuna di visitare qualche anno fa) uno store particolare, che mette in vendita non solo i resi e gli stock invenduti sia dei negozi fisici che delle piattaforme on line, ma in alcuni casi, anche oggetti dimenticati per strada o derivati dal riciclo dei rifiuti. 

Ma chi si aspetta l'atmosfera da mercatino delle pulci resterà deluso. Lo store è un "prototipo" di negozio sostenibile perché oltre alla vendita propone dei mini corsi di formazione sulle tecniche di riciclo e di riuso degli oggetti che, magari, lasciamo impolverati su una mensola o abbandoniamo nel ripostiglio.

Dilettamente

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